Edoné
Finalista della prima edizione del Concorso musicale Verdi Rap con la canzone Tre atti
Prod. Carlo Pelloni, Riccardo Marini
Testo di Tre atti
ATTO PRIMO – AMORE
Parlare sulla tua pelle
Il tuo aspetto ribelle
Io che ti aspetto riflesso in uno specchio, due anime gemelle
Stesso odore perenne, Il sudore che scende.
Persino il sole si riscalda con il nostro calore e splende
Ora chiudi le tende, di il mio nome, sussurralo
Tanto sono sempre le emozioni che urlano e turbano
Chi ci punta il dito e mira ad ogni singolo vincolo
E sputa al nostro amore, tu censuralo, fa che non vincano ora
Leviga le mie labbra e
Se rubi il vento nascondimelo in pancia per
Riempire d’aria la gabbia in un respiro che taglia
La tua rabbia è nel mio petto ed io farò in modo che scompaia
poi dammi valore e fammi vedere
Che se provi dolore cerchi la mia voce per star bene
La paura dell’amore fa temere e tremare una risposta la quale solo il cuore può dare
Decidere se insistere o se nutrire il remore
Amore di vivere o vivere di amore?!
ATTO SECONDO – DOLORE
Si dimentica a volte l’entrata e l’uscita,
passato o presente
Sono spesso i caratteri che sbagliano vita
Identica ad una recita la nostra storia finita
Se gratto i ricordi è solo per lasciare la ferita
Accolta e capita
Stravolta e sfinita
Chi mi ha raccolto da terra poi mi ha tradita
stavolta in partita
la rivincita è in salita
sull’asfalto a piedi nudi
ho le cicatrici sulle dita
Ti rendi conto di
cosa parlo?
Ad un tratto ho solo il tuo ritratto in mente
Come posso evitarlo?
L’iride si incendia se ti guardo
Il dolore nei polmoni riesco anche a respirarlo
parlo con la lingua amara
insana sente amaro il sapore del distacco e dichiara
che a mano a mano l’impatto crei una brama
il cuore sarò toccato da una lenta frana
ATTO TERZO – MORTE
Le liti in plenilunio offuscano la vista
Il rapporto senza tatto rischia nascosto nella rissa
L’udito perde non ascolta sente e si fissa
Sulle parole nate nel fiore dove l’odio aspetta che appassisca
La mente smembra e uccide il corpo ormai
Troppo tempo è passato dal tuo ultimo tocco sai?
Il tuo volto è trasparente e sembra rivolto
Alle mie spalle per accoltellarmi appena mi volto
Questo voglio
Ti odio per dimenticarti
ma siccome ti ho amato posso solo ricordarmi
Dalla parete provo a togliere delle foto per ignorarti
Ma ciò che tolgo sono i battiti che puntano come armi e
Mi guardi? Un’ultima volta ti prego
Purtroppo ti amo e non ne posso fare più a meno
Mi dici addio ti rispondo anch’io ma davvero
Perché ho resistito troppo ed invece ora annego
E vedo il tuo riflesso nella mia stanza
Se prima era uno specchio ora sono sott’acqua
Nego al mio cuore la tua distanza
Infatti temo abbia smesso e che taccia, non palpita.
Credits photo Matteo Mora